venerdì 17 dicembre 2010
giovedì 18 novembre 2010
Cane esemplare
Dopo tanti anni che Leo è con me, posso dire che non rappresenta certamente un esempio di cane esemplare...
Dopo tanto tempo non riesco ancora ad abituarmi all'idea che quando si è in giro insieme lui abbai sguaiatamente ad ogni cane che incontriamo, ogni persona in bicicletta, ogni moto che passa.
Però è unico e inimitabile nell'esprimere il suo amore verso di me, il mio Lui, i miei genitori e gli amici.
Per non parlare di alcuni suoi atteggiamenti davvero poco "canini" e molto umani.
Qualche pomeriggio fa ci trovavamo in giro per una delle passeggiate quotidiane quando si è fermato per espletare un bisognino.
Si è fermato a lato di un sentiero e si è accovacciato.
Era tutto concentrato (mi fa morire dal ridere per l'intensità dell'espressione facciale e lo immagino sempre che mi chieda anche una rivista da leggere...) quando ad certo punto si accorge del sopraggiungere di due signori.
Ora, io so che non può esistere malizia negli atteggiamenti degli animali... fatto sta che lui, non appena si avvicinano i due uomini, si sposta poco più in là nascondendo il sedere dietro un cespuglio vicino e Leo pare "osservarli imbarazzato".
Sono scoppiata a ridergli in faccia!!
mercoledì 27 ottobre 2010
Ai limiti della "legalità" parte seconda.
C'è stato un momento in cui anche io stavo per cadere in quella trappola.
Poi, grazie all'aiuto di mio padre, mi sono ravveduta.
Lavoravo presso il discount da diverso tempo ed era giunto il momento di scegliere le ferie.
Chiesi al mio datore di lavoro di poterle fare anch'io.
Inizialmente lui sembrava disposto a farmi usufruire di una settimana che mi spettava. Era il mese di giugno e le colleghe cominciavano ad alternarsi per andare in vacanza.
Ovviamente fui messa al corrente della clausola che nessuno poteva assentarsi nel mese di agosto.
Ma a me interessava godere della mia settimana libera a settembre.
Il mio datore mi disse che ci avrebbe pensato e mi avrebbe fatto sapere.
Quando arrivò la seconda metà di agosto cominciai ad andare in agenzia di viaggio a dare un'occhiata per il periodo di settembre.
I giorni passavano, saltavano fuori viaggi a prezzi convenienti ed io ancora non sapevo con esattezza e certezza in quale settimana sarei potuta andare perché il mio capo ogni volta che gli chiedevo notizia delle mie mie ferie
scappava via dicendo di non avere tempo per parlarne.
Questa cosa mi mandava fuori di testa e ne parlai a mio padre lamentando la poca serietà del mio capo.
Mio padre mi redarguiva riguardo il fatto che le ferie sono un diritto di ogni lavoratore e di insistere per avere un colloquio con il datore per far valere il mio diritto.
Riuscii un pomeriggio a "braccarlo" sulla porta del negozio e pretesi di parlare con lui in ufficio.
Avemmo un mezzo litigio poiché lui sosteneva che non poteva darmi la settimana per via del troppo lavoro e delle ferie delle colleghe e non sentì ragioni nemmeno quando gli feci presente che io volevo andare via a settembre, mese in cui nessuno si era segnato.
Per farla breve: non voleva che io andassi in ferie!!
Quando raccontai a mio padre l'esito dell'incontro faccia a faccia con lo "schiavista" fece una cosa che mi dette molto fastidio...
Telefonò al mio datore di lavoro.
Diciamo che questa mossa da "papà in difesa della figlioletta" mi fece sentire piccola piccola ma, col senno di poi, credo che sia stata un'ottima cosa.
Mio padre riferì di aver parlato con lui in modo educato e di averlo fatto ragionare sulla questione ferie come diritto di ognuno, e sottolineando il fatto che l'agenzia premeva per bloccare il volo che mi interessava.
Fatto sta che il mattino successivo ebbi la notizia ufficiale che potevo andare in ferie dal giorno... al giorno... di settembre.
E così potei prenotare e gustarmi la mia prima vacanza da sola all'estero.
L'anno successivo, nel mese di febbraio, venni chiamata ai seggi elettorali come scrutatrice alle elezioni.
Feci presente a lavoro che mi sarei assentata per assolvere il mio dovere.
Accadde di tutto...
Prima di tutto mi venne "suggerito" che sarebbe stato meglio rinunciare a questa cosa.
E quando feci presente che per rinunciare avrei dovuto avere delle motivazioni più che valide, iniziarono le liti.
Andò a finire che presenziai ai seggi per svolgere il mio compito e quando rientrai a lavoro lavorai la mattina in modo sereno e alla chiusura del negozio alle ore 13 mi venne comunicato da una collega (mia superiore), che potevo ritenermi in ferie.
Mi arrabbiai moltissimo perché per avere le vacanze avevo dovuto penare e quelle invece mi apparivano come ferie obbligate, un castigo per avere assolto un dovere verso lo stato.
Ebbi la felice idea di chiedere spiegazioni all'ufficio del personale del mio datore dato che lui era irreperibile (solo per me, ovvio).
Avevo il dubbio che lui non potesse fare una cosa del genere e volevo sapere con certezza come funzionasse questa cosa, ma questo non fece altro che farlo arrabbiare ancora di più.
E dire che mica mi ero rivolta ai sindacati!?!
sabato 16 ottobre 2010
Continuazione della storia iniziale...
Come vi ho accennato sono tanti i ricordi belli che associo a quel luogo, ma come in tutte le storie non è stato tutto rosa e fiori.
C'è stato un tempo (bello) in cui ho conosciuto Lia e fatto amicizia con altre colleghe che mi hanno permesso di trovare il mio "Lui", l'amicizia con alcuni clienti che rimarranno per sempre nel mio cuore, e poi il tracollo lavorativo.
Il mio datore di lavoro "playboy" inizialmente buono ha poi fatto scoprire la sua vera natura.
Faceva la "cresta" sulle ore ed ogni mese mi toccava fargli notare che le ore lavorate effettivamente non combaciavano con quelle pagate.
Oltre questo c'erano delle situazioni poco chiare legate ai contratti di alcuni dipendenti.
Caso eclatante è stato quello legato ad una ragazza che "all'insaputa" di tutti lavorava in nero.
Quelle rare volte in cui si presentava un controllo lei "spariva" dal negozio per qualche ora per poi tornare tranquillamente.
Non capivo come lei potesse sopportare questa situazione. Non aveva alcuna tutela.
In caso di infortunio o malattia lei non veniva retribuita...
In più non aveva diritto ad andare in ferie perché a fronte della legge lei non esisteva in quel negozio.
Poi, lui, faceva terrorismo psicologico oltre che fisico.
Ricordo un caso che mi sconvolse a tal punto da cercare di essere "l'eroina" della situazione.
Una collega in stato interessante di 5 mesi che continuava a rimandare la maternità è stata obbligata a spostare DA SOLA pedane pesanti come quella dell'acqua o dello zucchero con il muletto a mano.
E' stato a quel punto che sono intervenuta per aiutarla fisicamente nello spostamento e lei era completamente impaurita dal fatto che questo atto potesse ripercuotersi sulla durata del suo contratto...
Io non ci potevo credere.
Per lei era più importante il lavoro della vita del suo bambino.
Mi ribellai parlando col titolare e lui, probabilmente per il timore che potessi denunciarlo, smise di farle fare lavori pesanti.
Dopo poco tempo assunse anche legalmente la collega che aveva lavorato in nero.
domenica 26 settembre 2010
Resoconto di un meraviglioso incontro.
Tre ore solamente ma intense.
Rientro a casa e "riposino" perchè Leo da 9 giorni prende gli antibiotici e porta il "collare di Elisabetta" per un granuloma da leccamento ad una zampa e la notte fra giovedì e venerdì alle 3 decide di svegliarmi in preda ad una "crisi di nervi" per via del collare che gli impedisce il normale movimento.
Quindi, dicevo, riposino perchè mi si chiudono gli occhi dalla stanchezza.
Pranzo e poi... l'attesa.
Attesa di un incontro che dovrebbe avvenire alle 14.
Un incontro con una ragazza, una blogger. Precisamente, questa blogger: Gaijina!!
Il tempo non passa, mi sento emozionata e curiosa di incontrare una persona che "conosco" da diversi mesi tramite il blog.
Continuo a pensare a come possa essere fisicamente, io la immagino in un certo modo mi sono fatta un'idea resta da vedere se la mia idea coinciderà con la realtà.
Poi, mi chiedo: di cosa parleremo? Ci sarà un silenzio imbarazzante fra 2 persone che non si sono mai viste?
Ecco che finalmente giunge il momento di andare a prenderla per poi recarci ad un bar presso il lago.
Sono ferma con la mia auto in attesa che lei arrivi, fuori il diluvio.
Le avevo detto via mail: andiamo al lago così avremo una bella vista e godremo degli ultimi sprazzi di estate!
Ma il tempo pazzerello ha deciso di rispettare l'arrivo dell'autunno con pioggia e abbassamento della temperatura...
Osservo le macchine sfrecciare immaginando che su una in particolare ci sia lei.
Mi arriva un sms: Delia sono nel parcheggio della "Maison" tu dove sei?
Io sono al di fuori del locale chiuso dall'altra parte della strada, faccio inversione ed entro anch'io nel parcheggio.
E lei è lì...
Ci salutiamo e ci presentiamo "ufficialmente" sotto il suo ombrello.
E' stranissimo... e bellissimo...
La invito a seguirmi con l'auto verso il locale sul lago.
E davanti ad un caffè ed una tazza di the iniziamo a parlare come se ci si conoscesse da una vita...
E' strano perché non esiste imbarazzo, tutto avviene in modo naturale e lei è veramente una bella persona.
Lo avevo capito già dal blog ma di persona è anche meglio.
Condividiamo molti pensieri, la passione per i viaggi e tanto altro.
Il tempo vola letteralmente...
Spero possano susseguirsi altri incontri, magari anche in Cina!!
Torno a casa con un bagaglio di esperienza in più.
Tante cose da raccontare al mio "Lui" di una ragazza dolcissima...
Grazie Gaijina, grazie davvero!
Delia
sabato 11 settembre 2010
Figuracce.
Motivo per cui a volte mi scopro ad essere poco tollerante.
Oppure, può darsi che dopo tanti anni certe situazioni che si ripetono all'infinito comincino a darmi sui nervi.
Giovedì pomeriggio ero in cassa.
Si avvicina una tizia con 4 bambini maleducati e urlanti al seguito.
Comincia a scaricare il cesto GETTANDO la merce sul nastro e gridando dietro ai figli.
Con la coda dell'occhio noto che abbandona qualcosa nelle avanti casse.
Guardo meglio e scorgo una collana di salamini.
Aspetto che si avvicini per riporre la roba nei sacchetti e pagare e come minimo mi aspetto che mi dica dei salami ma... nulla.
Allora sono io a chiederle se sia stata lei a lasciarli lì, alla sua risposta affermativa mi ribolle il sangue.
Fingo un sorriso e le chiedo di passarmi i salami aggiungendo che quello non era il posto giusto per lasciarli e sottolineando che è prodotto da frigo e anzi, la invito a riportarli dove li ha presi.
Lei si scoccia, sbuffa e obbliga la figlia più grande a portarli al loro posto.
Nel frattempo termino il conto, lei mi urla che paga con i ticket restaurant e me li sporge.
Controllo data e firma.
Sono intestati a lei. Lei che lavora PRESSO L'ASL!!!!
L'avrei menata!!!
Complimentoni alla signora che magari è una di quelle che per lavoro multa i supermercati che non rispettano le norme igienico sanitarie, ma che abbandona la merce da frigo in giro!!!
Bell'esempio.
lunedì 6 settembre 2010
Stranezze
Sono in cassa.
Si presenta una cliente abituale, donna di mezza età.
La signora paga sempre con il bancomat ed ogni volta mi lascia perplessa.
Le dico il totale della spesa e lei comincia a scartabellare nella borsa alla ricerca del solito pezzo di plastica, un'etichetta arancione di una nota bibita gasata. Con due dita tiene l'etichetta e armeggia nel portafoglio nel tentativo di tirare fuori il bancomat che mi porge tenendolo pinzato nella plastica.
Io lo prendo e lo passo. Lei digita il pin e poi quando le sporgo nuovamente il bancomat lei tenta di prenderlo e ritirarlo nel portafoglio utilizzando la carta plastificata...
Io la osservo e mi chiedo: perché tutto questo "rito" quando basterebbe tenerlo fra le dita, dato che il più delle volte le cade per terra?
Mistero.
lunedì 23 agosto 2010
Buongiorno!!! Cornetto caldo?
Buongiorno a tutti.
Oggi giornata di riposo settimanale.
Così ieri sera ho pensato di tirare fuori dal congelatore un pacco di cornetti alla crema acquistati al discount.
Sistemati nella teglia con carta da forno (necessitavano di 10 ore di lievitazione), stamattina cottura a 220 gradi per un quarto d'ora.
Sono venuti... leggermente abbrustoliti ma molto buoni.
Spero gradirete!!
Delia
giovedì 19 agosto 2010
L'arte del riciclo
Ieri, pranzo riciclato.
Martedì, infatti, al mercato ho acquistato due cosce di pollo arrosto ma ne abbiamo mangiata una sola quindi, come riciclare la seconda?
Purtroppo non ho pensato a fare foto delle varie fasi di preparazione, mi perdonerete... E' la prima ricetta che pubblico. :)
INSALATA FREDDA DI COUS COUS E POLLO
Ingredienti per 2 persone:
1 sovracoscia di pollo arrosto (avanzo del giorno prima....:p)
1 pomodoro
10 olive nere denocciolate
1 limone
olio evo q.b.
sale
acqua fredda q.b.
1 presa di origano
prezzemolo
2 cucchiai di olio al limone (facoltativo)
4 tazze di cous cous
Sistemare il cous cous in una insalatiera.
Spremere il limone.
Miscelare metà del succo con un bicchiere d'acqua e versare sul cous cous. Miscelare con una forchetta e lasciare che il cous cous assorba il liquido. Lasciare riposare un minutino.
Dare una rimestata per sgranarlo e aggiungere un'altro mezzo bicchiere d'acqua.
Si va avanti così, aggiungendo acqua, rimestando e lasciando riposare fino a quando il cous cous gonfia raddoppiando di quantità.
Ogni tanto assaggiare fino a trovare la giusta "cottura" del cous cous.
Nel frattempo, con le mani, spolpare la coscia di pollo (dopo averne tolto la pelle) riducendola a tocchetti.
Lavare il pomodoro, svuotarlo dai semi e ridurlo a dadini. Condirlo con sale, olio evo, la presa di origano.
Tagliare le olive a rondelle.
A "cottura" del cous cous avvenuta, salarlo e condirlo con olio evo e olio al limone.
Aggiungere il pomodoro, la coscia di pollo sfilettata, le rondelle di olive.
Aggiungere del prezzemolo tritato (io non ne avevo...).
Assaggiare l'insalata e aggiustare eventualmente di sale e olio.
In ultimo aggiungere la metà di succo di limone.
Lasciare riposare mezz'ora mescolando ogni tanto.
E' più buona l'insalata se viene fatta al mattino per la sera.
Rimane leggera e con un lieve retrogusto di limone.
Fresca per l'estate ma buona anche d'inverno avendo cura di mangiarla a temperatura ambiente.
Buon appetito!!!
Delia
lunedì 16 agosto 2010
Ma che freddo fa?!?
Anche in casa sembra essere finita l'estate.
Fino ad un paio di settimane fa avevamo infatti 30 gradi costanti notte e giorno.
Leo passava i pomeriggi ansimando per il caldo e andava da una stanza all'altra alla ricerca del fresco.
Questa mattina invece passa da una cestina all'altra alla ricerca del caldo.
Ieri sono andata con il mio Lui ad aiutarlo in un lavoro ma poiché le strade erano deserte siamo arrivati sul luogo di lavoro con largo anticipo, così abbiamo approfittato della vicinanza di un outlet e siamo andati a fare un mini-shopping.
Un outlet carino sulla strada che molti fanno per tornare a casa dal mare e infatti il 90 per cento della gente sfoggiava una tintarella caraibica che stonava con il nostro grigiore cittadino.
Saremmo stati un'oretta circa a girovagare fra i negozi pensando di uscire da lì con una moltitudine di buste piene di abiti per noi, invece, come due "bravi genitori" abbiamo fatto acquisti esclusivamente per il nostro cucciolotto.
Cesta nuova di zecca per i dolci sonnellini di Leo, biscottini al cacao di carrube, ossicini di pelle di bufalo...
Va beh, ho anche comprato i miei primi stampi in silicone per torte. :))
Appena rientrati a casa Leo è letteralmente impazzito per i biscotti che mandavano un profumino simile a quello degli amaretti.
E si è subito sdraiato nella nuova cesta. E, data la bassa temperatura in casa, è iniziato lo strazio dato dal suo abbaiare per "dirci" che dovevamo coprirlo con la sua copertina!!
Questo è un vizio che gli ha dato Lia.
La sera, infatti, Leo dorme accanto al divano mentre noi si guarda la televisione e Lia l'ha abituato da sempre a coprirlo come un fagottino solo che lui non è un cagnolino normale che dove si mette rimane, dopo qualche minuto si agita girando e rigirando. E soprattutto si scopre... ed ecco che scatta "l'abbaio" per richiamare la nostra attenzione e obbligarci a coprirlo nuovamente.
Ora che Lia si è trasferita tocca al mio Lui portare avanti il vizio.
Io mi innervosisco tutte le volte perché Leo ogni quarto d'ora inizia a brontolare rendendo agitata una semplice serata davanti alla tv.
Siamo completamente succubi di un esserino pelosetto... :))
domenica 15 agosto 2010
Ferragosto
A chi lavora :( e a chi (beati loro?) si trovano al mare in mezzo alla bolgia di una spiaggia a cercare un angolino dove sistemare l'asciugamano, fra schiamazzi di bimbi e urla di mamme che li richiamano all'ordine.
Acidina? No, e nemmeno invidiosa.
Dopo la giornata di ieri, passata chiusa al supermercato per 10 ore in mezzo al casino, difficilmente sopporterei il caos di una spiaggia sovraffollata.
Oggi (pseudo) riposo.
Si, perché purtroppo a lavorare oggi sarà Lui.
Ed io gli terrò compagnia.
Ieri come dicevo, giornatona impegnativa.
Negozio invaso di gente nonostante il diluvio.
Ma non erano tutti in ferie?!?
Probabilmente molti sono rientrati o forse, per via della crisi, tanti approfittano di vacanze mordi e fuggi: fine settimana al mare per poi rientrare.
Ovviamente anche ieri non sono mancate le "chicche" di quelli che ti chiedono (ad esempio) l'acqua VALMOiRA o l'acqua Lilia; per non parlare di quelli che assolutamente non trovano lo "spirtu" ... (?????)
E tu sei lì, ti chiedi cosa mai sia questa cosa... Forse si tratta dell'alcol puro per fare i liquori?
La risposta è no...
Allora chiedi se debba essere utilizzato per disinfettare le ferite o se si tratti di alcol denaturato, ma dimentichi che chi hai davanti è un uomo anziano spedito dalla moglie con tanto di foglietto con una sola scritta: Spirtu...
E avanti così, con domande assurde del tipo "dove sono i gelati?" perché certo, dove vuoi che siano i gelati? Forse in macelleria??!? E bada bene che non ti chiedono dove sia la corsia dei surgelati... E' che proprio non hanno idea di dove si tengano i prodotti congelati!!! Lo giuro.
Dopo 11 anni di questo lavoro ho compreso come taluni non vadano al di là del proprio naso.
Per pigrizia pongono domande futili per il semplice motivo che è più comodo chiedere che pensare o, peggio, leggere...
Ieri ero in cassa.
In coda una decina di persone.
Una signora sola con una montagna di roba da imbustare si sofferma su un cartoncino attaccato al detersivo dei piatti appena acquistato, con la scritta VINCI. Anziché leggere a casa, pensa prima a chiedere a me di cosa si tratti.
Alla mia risposta "Non ne ho la più pallida idea, il prodotto arriva così dall'azienda produttrice" la signora che fa? si piazza lì a leggere bloccando tutto!
Altra stranezza accadutami ieri (in realtà capita spesso), nel momento in cui sono a corto di moneta motivo per cui la chiedo al cliente, ecco che questo tutto stizzito mi risponda: "io ce l'ho, ma così me la porta via tutta eh!" .
Non riescono a comprendere ed io divento matta...
Ma la ciliegina è questa:
clienti in coda parlano fra loro, li sento che dicono che "non è giusto che noi si debba lavorare anche a ferragosto, ma dove andremo a finire di questo passo? ci obbligheranno a tenere aperto anche la notte?" poi è il loro turno, io faccio loro il conto ed al momento del saluto la fatidica domanda: "domani siete aperti vero?" ed io: "si" e loro: "tutto il giorno vero?" ed io: "no, solo fino alle 13" e loro: "ma come?? il pomeriggio no? allora mi tocca venire in mattinata..."
Pensa te, la coerenza...
mercoledì 28 luglio 2010
SOS torte!!
E' che sono ricatapultata nella routine frenetica del lavoro.
Turni lunghi e tante ore di straordinario, per non parlare della sveglia che suona imperterrita all'alba.
Questa sera "abbandono" il mio lui per una cena con amiche.
Ognuna porterà un piatto ed io ho optato per il dolce. Così ieri sera mi cimento nella preparazione di una torta scovata sul sito di giallo zafferano: torta al cioccolato con amaretti e albicocche.
In cucina un profumino... poi però, una volta freddatasi l'amara scoperta: la torta tende ad aprirsi.
Decido di lasciarla riposare e oggi, non appena tornata da lavoro, decido di spolverarla di zucchero a velo per nascondere le magagne ma... aiuto!! La torta è impresentabile.
Non solo è spaccata al centro, ma anche lateralmente si sbriciola...
Urge un'altra torta.
Mi metto all'opera e preparo una cheesecake marmorizzata la cui ricetta ho trovato sul blog "i dolci di Laura".
E' la seconda volta che la preparo quindi non dovrei commettere errori.
Peccato che anche questa abbia deciso di farmi infuriare spaccandosi al centro.
Ma perchè???
Pazienza.
La porterò così.
Speriamo almeno sia buona.
Però... che nervi!!!
Non mi era mai successa una cosa del genere...
Si accettano consigli!! Grazie infinitamente.
Delia
mercoledì 30 giugno 2010
Domani
Rientro facendo il mattino.
Sveglia alle 5.20.
Domani mattina quando suonerà la sveglia spero di ricordare che dovrò alzarmi...
Ed è (ovviamente) arrivata la tanto sospirata estate.
Ed io sono pallida come un mese fa. Riposata si, ma il pallido della mia pelle... accecherà i miei colleghi :).
Resoconto di questo mese di ferie forzate:
-stirato
-lavato
-andata a ballare. Con la mia migliore amica. 3 volte.
-preso tanta pioggia
Eh si... il tempo non mi è stato per nulla di aiuto. Ed ora che mi tocca rientrare, il sole splende.
Uff...
Sono contenta di rientrare a lavoro, e nello stesso tempo mi pesa tantissimo.
Niente terme. Nemmeno un misero pomeriggio.
Faceva troppo freddo, non ero motivata.
Spero di riuscire ad andarci non appena avrò una giornata di riposo settimanale.
Buona giornata.
domenica 20 giugno 2010
Amicizia... e malinconia.
Sarà anche per colpa del meteo, tutta questa pioggia non facilita certamente il buon pensiero.
E così ti alzi al mattino con una malinconia addosso che non ti lascia serena.
E neppure il sorriso più dolce del tuo compagno, o un suo abbraccio, sono di aiuto a sciogliere quella sensazione.
E la tua mente rimugina su cose, persone, parole e situazioni.
Mi manca terribilmente Lia.
Mi manca davvero la sua voce, la sua risata coinvolgente, mi mancano i nostri lunghi discorsi e i suoi consigli.
Mi manca la sua vera amicizia, dono prezioso.
Mi manca il pensiero che tutto ciò che le dico rimarrà chiuso come in uno scrigno per sempre.
E mi manca il momento assoluto che si crea fra noi quando parliamo.
Il momento in cui sedute a gambe incrociate sul divano davanti ad una tazza bollente di the si parla a cuore aperto.
E la consapevolezza della purezza della sua amicizia.
Perché l'amicizia, quella vera, è un'alchimia fra persone. Un legame indissolubile.
Quando capita quella dannata giornata storta, metti tutte le persone che ti girano attorno sulla bilancia e trai le conclusioni.
Depenni tutti quelli che tutto sommato non ti danno nulla, e quando tiri la riga per fare la somma sono davvero poche le persone vere.
Ieri era uno di quei momenti.
Mi alzo dopo avere passato una notte agitata. Sonno pari a zero. Notte di quelle che ti giri e ti rigiri mentre i pensieri ti affollano la mente.
Mi alzo e vago per la casa alla ricerca di qualcosa che mi distragga.
"Lui" mi guarda pensieroso perché sa che la giornata che mi si prospetta non sarà delle migliori.
Chissà forse mi aiuterà a trovare il bandolo della matassa.
Decido di uscire per andare al mercato.
Camminare fra le bancarelle mi rilassa.
Faccio un lungo giro e quando decido di tornare a casa la mattinata volge al termine.
Sono sempre sopra pensiero e giunta davanti alla mia abitazione non presto attenzione alle auto parcheggiate.
Apro la porta e a voce alta annuncio di essere tornata.
La porta della cucina è chiusa ma nell'ingresso si sente comunque profumo di salsa al pomodoro fresco.
Lascio sul pavimento le buste della spesa ed entro spedita in camera a cambiarmi.
Poi, riprendo i sacchetti ed apro la porta della cucina.
La tavola è apparecchiata per quattro e nella stanza non c'è nessuno.
Solo una porta aperta, quella del balcone.
Ma la tenda mi impedisce di guardare fuori.
Mi volto verso il frigo e alle mie spalle la sensazione della presenza di una persona.
Ed una voce, inconfondibile:
"Amica!!! Giornata storta? Sorpresa!!"
Mi giro e vedo Lia con una torta enorme e poi il suo ragazzo ed il mio!
Ok. Si scioglie quella sensazione di dolore allo stomaco e la giornata mi appare diversa seppure fuori abbia ricominciato a piovere.
Le tolgo la torta dalle mani e l'abbraccio forte.
E poi ringrazio il mio "lui" per la meravigliosa sorpresa.
La casa mi sembra più luminosa e calda.
Corro in cantina a prendere una bottiglia di vino e mentre rientro in casa rimango per un istante nel corridoio ad ascoltare le voci delle persone che più amo al mondo...
martedì 15 giugno 2010
"Mi è sembrato di vedere un uomo..."

Questa mattina esco per fare la spesa.
Appena fuori dal mio giardinetto vengo fermata da una vicina di casa. La classica vicina curiosa che vuol sapere vita morte e miracoli del vicinato.
Mi parla con stampata sulla faccia grinzosa, un sorriso di chi la sa lunga:
"Mi è sembrato di vedere un uomo qualche ora fa, a spasso col tuo cane."
"Ah, si. Il mio fidanzato."
"E passa così presto per fare uscire il tuo cane?"
"Beh... no. Non c'è bisogno che lui venga qui di mattina presto, visto che lui E' GIA' QUI. Perché ABITA QUI."
"E quella... tua amica? State qui tutti insieme?!?"
"Certo!! Dividiamo tutto noi. La saluto, buona giornata."
Avreste dovuto vedere la sua faccia sconvolta!
Sono convinta che quella donna abbia sempre creduto che io e Lia fossimo lesbiche.
Probabilmente per una persona di una certa età suonerà strano vedere che due ragazze vivono da anni sotto lo stesso tetto...
Magari ha anche pensato che il viavai di amici da casa nostra fosse in realtà la copertura di una relazione omosessuale.
Per questo, quando mi capita l'occasione, faccio in modo di sconvolgerle la giornata facendole credere quello che vuole.
Tanto, comunque, le piace vedere quello che vuol vedere. E a prescindere da ciò che le racconto lei in ogni caso spettegolerebbe.
PROVE DI CONVIVENZA: I SEGNALI CHE DETERMINANO IL CAMBIAMENTO.
La convivenza è un cambiamento che sconvolge il modo di vivere e di pensare di due persone.
Da una settimana a questa parte mi trovo a ricercarne i segnali evidenti nella mia casa e nella mia mente.
Ieri ad esempio pensavo: come dovrei definire il mio "lui"?
Dovrei chiamarlo "ragazzo"?
Oppure "convivente"?
E' sbagliato se gli affibbio il titolo di "marito"?
E questa mattina rientrata dal supermercato, nel riporre la spesa guardavo ciò che avevo acquistato.
Non più solo verdure, insalata, frutta, riso, pasta e qualche fettina di carne (bianca) da fare ai ferri... Ma vere e proprie bistecche, salsiccia, pollo a tranci, pane, salumi e formaggi.
E nel mobile in cucina non più solo fiocchi di mais e biscotti dietetici, ma nutella, marmellata e "schifezze" varie.
Non che prima io e Lia non si comprasse certe cose, ma poiché siamo entrambe mooolto golose abbiamo sempre fatto in modo di non avere in casa certe tentazioni se non in caso di preparazione di un dolce.
E vogliamo parlare delle modificazioni nel mio bagno?
Fino ad una settimana fa nel mobiletto potevi trovare solo latte detergente, dischetti levatrucco, deodorante, cremine varie antirughe ed anticellulite... Ora, fanno bella mostra di sé schiuma da barba, rasoio e dopobarba.
In compenso il mio spazzolino da denti non è più accompagnato da quello rosa di Lia, ma da un vero spazzolino maschio!
Devo solo tenere a mente di abbassare la tavoletta del wc prima di sedermici sopra ancora assonnata.
E, dulcis in fundo: passerei le ore a guardare "lui" mentre si fa la barba...
Certamente la questione televisione è cosa delicata: non appena la mia metà si è trasferita a vivere da me, si è impossessato del telecomando. E, ovviamente, i programmi che segue in questo periodo sono monotematici: calcio, calcio e ancora calcio.
Anche la camera di Lia ha subito delle modifiche.
Abbiamo acquistato da Ikea una scrivania che ovviamente "lui" ha montato senza molti problemi e soprattutto senza guardare le istruzioni (io e Lia una volta non siamo nemmeno riuscite a capire da che lato guardare il foglio illustrativo!), e diciamo che la stanza dovrebbe diventare un ufficio.
E se per me la convivenza è motivo di emozione, sicuramente per il mio cane Leo è un po' come subire un (piccolo) trauma.
Lui non è più il maschio di casa unico, il più coccolato e viziato, quello "beato fra le donne".
La prima notte è entrato silenziosamente nella camera di Lia, probabilmente per darle la buona notte come abitualmente faceva
ma non avendola trovata si è accucciato ai piedi del suo letto ad aspettarla.
E dopo un'ora è entrato in camera mia, ehm... nostra, e vedendo il suo posto sul letto accanto a me usurpato dal mio lui, con fare scocciato è saltato sopra e ringhiando quasi si è seduto esattamente in mezzo a noi!
E' sceso solo un attimo per andare a recuperare il suo ossicino finto per poi risalire e dormire tutta la notte in mezzo.
E dire che non è mica la prima volta che il mio ragazzo dorme a casa mia...
Ma lui ha capito bene la situazione.
UN ALTERNATIVO ROMANTICO
Il mio uomo è sempre stato romantico.
In 11 anni si è spesso presentato con un regalo anche al di fuori delle feste comandate.
E talvolta con regali inusuali. Alternativi.
Poiché ho paura dei topi lui una volta mi ha regalato una coppia di topini. Davvero!!
Ora, decidendo ufficialmente di convivere
poteva mica presentarsi con un semplice, scontato, mazzo di fiori?
Eh no.
Lui mi è entrato in casa con valigia e borse varie e... una pianta di ananas ed una di nepenthes ventrata: una pianta carnivora!!
lunedì 14 giugno 2010
Correva l'anno... 1998. Inizio di una lunga storia d'amore.
giovedì 10 giugno 2010
E' in arrivo l'estate.
lunedì 7 giugno 2010
Aggiornamento.
venerdì 4 giugno 2010
Una cassiera distratta
venerdì 28 maggio 2010
Aiuto!! Rimarrò senza lavorooo...
giovedì 27 maggio 2010
E' terminato il "martirio".
martedì 18 maggio 2010
(Parentesi attuale:) Un supermercato di zombie.
martedì 11 maggio 2010
Aneddoti... con "sorpresa".
martedì 27 aprile 2010
Quello che di buono c'è.
lunedì 19 aprile 2010
Eccomi. Passata la Pasqua, continua il racconto.
lunedì 5 aprile 2010
Una parentesi attuale per un augurio speciale
martedì 30 marzo 2010
Leo, un cocker da strapazzare di coccole!

Si chiama Leo, ha 11 anni ed è un cocker spaniel inglese.
mercoledì 24 marzo 2010
La vita può essere non così lontana dalle soap opera e dalla sua finzione
lunedì 22 marzo 2010
Lia: un'amica insostituibile!
domenica 21 marzo 2010
La mia nuova vita da lavoratrice in regola
domenica 7 marzo 2010
Mi presento
Mi chiamo Delia, ho 32 anni e lavoro come cassiera in un supermercato.
Undici anni fa un’amica mi aiutò a trovare lavoro presso il discount nel quale lavorava lei.
Prima di allora, avevo sbarcato il lunario lavorando in un ristorante come cameriera. Luogo in cui, peraltro, mi trovavo molto bene e che per nulla avrei mollato.
Purtroppo però i miei genitori non la pensavano allo stesso modo.
Loro si aspettavano da me che trovassi un lavoro vero, sicuro e in regola.
Ed è stato in quel momento che la mia amica ci ha messo lo zampino.
Io non sapevo nulla di negozi e prodotti alimentari. Non conoscevo i nomi della frutta e non capivo nulla di verdura e insalate.
Per me la canasta evocava un gioco sentito nominare da qualche parte. Non capivo la differenza fra una pera abate ed una decana, una kaiser da una william. Per me carne significava bistecca. Il pesce i bastoncini findus.
Insomma, io non avevo mai fatto la spesa in vita mia.
Non ricordo, nello specifico, il mio primo giorno di lavoro ma ricordo la sensazione di timore che provavo.
La paura di sbagliare, di non capire nulla di quanto mi avrebbero spiegato.
Ricordo molto bene di essermi sentita come un pesce fuor d’acqua, almeno un milione di volte.
Ricordo di avere pensato spesso ad un modo per evadere da quell’edificio senza che nessuno se ne accorgesse.
Avevo un contratto di apprendistato che sarebbe terminato dopo due anni, un orario full time e (benché fossi già maggiorenne) non avevo la patente.
Mio padre mi scaricava davanti al negozio alle 6.30 del mattino e mi recuperava alle 9 di sera.
Indossavo il camice, timbravo e da quel momento si iniziava a correre come dei matti.