mercoledì 30 giugno 2010

Domani

Domani torno a lavoro.
Rientro facendo il mattino.
Sveglia alle 5.20.
Domani mattina quando suonerà la sveglia spero di ricordare che dovrò alzarmi...
Ed è (ovviamente) arrivata la tanto sospirata estate.
Ed io sono pallida come un mese fa. Riposata si, ma il pallido della mia pelle... accecherà i miei colleghi :).
Resoconto di questo mese di ferie forzate:
-stirato
-lavato
-andata a ballare. Con la mia migliore amica. 3 volte.
-preso tanta pioggia
Eh si... il tempo non mi è stato per nulla di aiuto. Ed ora che mi tocca rientrare, il sole splende.
Uff...
Sono contenta di rientrare a lavoro, e nello stesso tempo mi pesa tantissimo.
Niente terme. Nemmeno un misero pomeriggio.
Faceva troppo freddo, non ero motivata.
Spero di riuscire ad andarci non appena avrò una giornata di riposo settimanale.
Buona giornata.

domenica 20 giugno 2010

Amicizia... e malinconia.

Capita a volte di vivere una giornata storta.
Sarà anche per colpa del meteo, tutta questa pioggia non facilita certamente il buon pensiero.
E così ti alzi al mattino con una malinconia addosso che non ti lascia serena.
E neppure il sorriso più dolce del tuo compagno, o un suo abbraccio, sono di aiuto a sciogliere quella sensazione.
E la tua mente rimugina su cose, persone, parole e situazioni.
Mi manca terribilmente Lia.
Mi manca davvero la sua voce, la sua risata coinvolgente, mi mancano i nostri lunghi discorsi e i suoi consigli.
Mi manca la sua vera amicizia, dono prezioso.
Mi manca il pensiero che tutto ciò che le dico rimarrà chiuso come in uno scrigno per sempre.
E mi manca il momento assoluto che si crea fra noi quando parliamo.
Il momento in cui sedute a gambe incrociate sul divano davanti ad una tazza bollente di the si parla a cuore aperto.
E la consapevolezza della purezza della sua amicizia.
Perché l'amicizia, quella vera, è un'alchimia fra persone. Un legame indissolubile.
Quando capita quella dannata giornata storta, metti tutte le persone che ti girano attorno sulla bilancia e trai le conclusioni.
Depenni tutti quelli che tutto sommato non ti danno nulla, e quando tiri la riga per fare la somma sono davvero poche le persone vere.

Ieri era uno di quei momenti.
Mi alzo dopo avere passato una notte agitata. Sonno pari a zero. Notte di quelle che ti giri e ti rigiri mentre i pensieri ti affollano la mente.
Mi alzo e vago per la casa alla ricerca di qualcosa che mi distragga.
"Lui" mi guarda pensieroso perché sa che la giornata che mi si prospetta non sarà delle migliori.
Chissà forse mi aiuterà a trovare il bandolo della matassa.
Decido di uscire per andare al mercato.
Camminare fra le bancarelle mi rilassa.
Faccio un lungo giro e quando decido di tornare a casa la mattinata volge al termine.
Sono sempre sopra pensiero e giunta davanti alla mia abitazione non presto attenzione alle auto parcheggiate.
Apro la porta e a voce alta annuncio di essere tornata.
La porta della cucina è chiusa ma nell'ingresso si sente comunque profumo di salsa al pomodoro fresco.
Lascio sul pavimento le buste della spesa ed entro spedita in camera a cambiarmi.
Poi, riprendo i sacchetti ed apro la porta della cucina.
La tavola è apparecchiata per quattro e nella stanza non c'è nessuno.
Solo una porta aperta, quella del balcone.
Ma la tenda mi impedisce di guardare fuori.
Mi volto verso il frigo e alle mie spalle la sensazione della presenza di una persona.
Ed una voce, inconfondibile:
"Amica!!! Giornata storta? Sorpresa!!"
Mi giro e vedo Lia con una torta enorme e poi il suo ragazzo ed il mio!
Ok. Si scioglie quella sensazione di dolore allo stomaco e la giornata mi appare diversa seppure fuori abbia ricominciato a piovere.
Le tolgo la torta dalle mani e l'abbraccio forte.
E poi ringrazio il mio "lui" per la meravigliosa sorpresa.
La casa mi sembra più luminosa e calda.
Corro in cantina a prendere una bottiglia di vino e mentre rientro in casa rimango per un istante nel corridoio ad ascoltare le voci delle persone che più amo al mondo...

martedì 15 giugno 2010

"Mi è sembrato di vedere un uomo..."



Questa mattina esco per fare la spesa.
Appena fuori dal mio giardinetto vengo fermata da una vicina di casa. La classica vicina curiosa che vuol sapere vita morte e miracoli del vicinato.
Mi parla con stampata sulla faccia grinzosa, un sorriso di chi la sa lunga:
"Mi è sembrato di vedere un uomo qualche ora fa, a spasso col tuo cane."
"Ah, si. Il mio fidanzato."
"E passa così presto per fare uscire il tuo cane?"
"Beh... no. Non c'è bisogno che lui venga qui di mattina presto, visto che lui E' GIA' QUI. Perché ABITA QUI."
"E quella... tua amica? State qui tutti insieme?!?"
"Certo!! Dividiamo tutto noi. La saluto, buona giornata."
Avreste dovuto vedere la sua faccia sconvolta!
Sono convinta che quella donna abbia sempre creduto che io e Lia fossimo lesbiche.
Probabilmente per una persona di una certa età suonerà strano vedere che due ragazze vivono da anni sotto lo stesso tetto...
Magari ha anche pensato che il viavai di amici da casa nostra fosse in realtà la copertura di una relazione omosessuale.
Per questo, quando mi capita l'occasione, faccio in modo di sconvolgerle la giornata facendole credere quello che vuole.
Tanto, comunque, le piace vedere quello che vuol vedere. E a prescindere da ciò che le racconto lei in ogni caso spettegolerebbe.

PROVE DI CONVIVENZA: I SEGNALI CHE DETERMINANO IL CAMBIAMENTO.
La convivenza è un cambiamento che sconvolge il modo di vivere e di pensare di due persone.
Da una settimana a questa parte mi trovo a ricercarne i segnali evidenti nella mia casa e nella mia mente.
Ieri ad esempio pensavo: come dovrei definire il mio "lui"?
Dovrei chiamarlo "ragazzo"?
Oppure "convivente"?
E' sbagliato se gli affibbio il titolo di "marito"?
E questa mattina rientrata dal supermercato, nel riporre la spesa guardavo ciò che avevo acquistato.
Non più solo verdure, insalata, frutta, riso, pasta e qualche fettina di carne (bianca) da fare ai ferri... Ma vere e proprie bistecche, salsiccia, pollo a tranci, pane, salumi e formaggi.
E nel mobile in cucina non più solo fiocchi di mais e biscotti dietetici, ma nutella, marmellata e "schifezze" varie.
Non che prima io e Lia non si comprasse certe cose, ma poiché siamo entrambe mooolto golose abbiamo sempre fatto in modo di non avere in casa certe tentazioni se non in caso di preparazione di un dolce.
E vogliamo parlare delle modificazioni nel mio bagno?
Fino ad una settimana fa nel mobiletto potevi trovare solo latte detergente, dischetti levatrucco, deodorante, cremine varie antirughe ed anticellulite... Ora, fanno bella mostra di sé schiuma da barba, rasoio e dopobarba.
In compenso il mio spazzolino da denti non è più accompagnato da quello rosa di Lia, ma da un vero spazzolino maschio!
Devo solo tenere a mente di abbassare la tavoletta del wc prima di sedermici sopra ancora assonnata.
E, dulcis in fundo: passerei le ore a guardare "lui" mentre si fa la barba...

Certamente la questione televisione è cosa delicata: non appena la mia metà si è trasferita a vivere da me, si è impossessato del telecomando. E, ovviamente, i programmi che segue in questo periodo sono monotematici: calcio, calcio e ancora calcio.

Anche la camera di Lia ha subito delle modifiche.
Abbiamo acquistato da Ikea una scrivania che ovviamente "lui" ha montato senza molti problemi e soprattutto senza guardare le istruzioni (io e Lia una volta non siamo nemmeno riuscite a capire da che lato guardare il foglio illustrativo!), e diciamo che la stanza dovrebbe diventare un ufficio.

E se per me la convivenza è motivo di emozione, sicuramente per il mio cane Leo è un po' come subire un (piccolo) trauma.
Lui non è più il maschio di casa unico, il più coccolato e viziato, quello "beato fra le donne".
La prima notte è entrato silenziosamente nella camera di Lia, probabilmente per darle la buona notte come abitualmente faceva
ma non avendola trovata si è accucciato ai piedi del suo letto ad aspettarla.
E dopo un'ora è entrato in camera mia, ehm... nostra, e vedendo il suo posto sul letto accanto a me usurpato dal mio lui, con fare scocciato è saltato sopra e ringhiando quasi si è seduto esattamente in mezzo a noi!
E' sceso solo un attimo per andare a recuperare il suo ossicino finto per poi risalire e dormire tutta la notte in mezzo.

E dire che non è mica la prima volta che il mio ragazzo dorme a casa mia...
Ma lui ha capito bene la situazione.


UN ALTERNATIVO ROMANTICO
Il mio uomo è sempre stato romantico.
In 11 anni si è spesso presentato con un regalo anche al di fuori delle feste comandate.
E talvolta con regali inusuali. Alternativi.
Poiché ho paura dei topi lui una volta mi ha regalato una coppia di topini. Davvero!!
Ora, decidendo ufficialmente di convivere
poteva mica presentarsi con un semplice, scontato, mazzo di fiori?
Eh no.
Lui mi è entrato in casa con valigia e borse varie e... una pianta di ananas ed una di nepenthes ventrata: una pianta carnivora!!

lunedì 14 giugno 2010

Correva l'anno... 1998. Inizio di una lunga storia d'amore.

Era il 1998 quando entrai "legalmente" nel mondo lavorativo presso il discount.
Anno in cui conobbi Lia e, 11 mesi dopo di quello stesso anno, anche il mio fidanzato.
Sempre per mezzo di una collega.
S. era già sposata con G. e sapeva che non avevo il ragazzo.
Dopo qualche tempo che ci frequentavamo al di fuori del lavoro, mi disse che aveva un amico da farmi conoscere.
Io non ho mai amato gli incontri al buio e proprio non volevo saperne di conoscere alcuno.
S. ha insistito alcuni mesi perché vedessi almeno una volta questo ragazzo.
Mi raccontò che lui era solito venire in negozio e che mi aveva notata e gli ero piaciuta da subito.
Me ne fece una descrizione ma io proprio non lo ricordavo.
Un giorno, probabilmente per sfinimento, le dissi che ero d'accordo sul fatto di conoscerlo a patto che lui venisse prima a presentarsi in negozio.
E fui anche molto ferma riguardo alla prima uscita: doveva avvenire in gruppo.
Avvenne così che ogni giorno, al passaggio di un ragazzo mi chiedessi se fosse "lui"...
E da qui la figura tremenda che feci.

Ricordo che era un sabato pomeriggio ed un ragazzo era fermo davanti al banco gastronomia in attesa di essere servito.
Era un bel ragazzo e quando toccò il suo turno venne servito dalla sottoscritta.
Cominciai col chiedergli cosa gli servisse e lui chiese il pane.
Continuai col tagliargli del prosciutto e quando gli chiesi se volesse altro lui rivolse a me un grande sorriso e mi rispose che aveva bisogno del... mio numero di telefono!
Immaginate la mia sorpresa??
Gli chiesi se era l'amico di S.
Lui rimase interdetto per un attimo e poi mi disse di si.
Io, per esserne certa davvero gli dissi il cognome della collega e lui lì rispose di no.
E già... perché nel negozio presso cui lavoravo erano in due a chiamarsi S.!!
Diventai rossa come un peperone e ammutolì.
Lui rise e cercò di togliermi dall'imbarazzo.
E mi chiese se ero comunque disposta a dargli il numero di telefono.
Lo ringraziai e lo liquidai dicendogli che ero già occupata.
Raccontai l'accaduto alla mia mia collega e organizzammo una cena a sei.
Lei e il marito, una coppia di loro amici, io e... il misterioso amico di S.
Arrivò la fatidica sera dell'incontro.
Inutile stare a raccontarvi il nervosismo e la lunga fase di preparazione...
Già dividevo l'appartamento con Lia e ricordo che lei passò due ore a ridere guardandomi smontare l'armadio alla ricerca dell'abito adatto.
"Questo no, questo forse, questo vestito troppo corto, quello troppo lungo, questo troppo serio..."
Alla fine venni a capo della situazione ed uscì, come al solito, con un paio di jeans e maglia.
S. e marito vennero a prendermi a casa con la coppia di amici e andammo al ristorante dove "lui" ci stava aspettando.
Era lì, in piedi davanti alla sua auto.
Ed era... bellissimo...
Alto, capelli scuri e gli occhi di un blu da mozzare il fiato.
Me ne innamorai all'istante.
Non ricordo molto della cena, ricordo solo che nonostante il brusio della sala piena di gente io ero completamente persa nei suoi occhi.
Gli amici parlavano ma io continuavo a guardare lui e sentire solo la sua voce.
Penso di avere mangiato pochissimo e parlato tantissimo con lui.
La sensazione era quella di conoscerlo da sempre, e ne ero completamente affascinata...
Alla fine della cena non osavo chiedergli il numero di telefono così gli raccontai l'aneddoto del ragazzo avvenuto la settimana precedente e dopo averlo fatto ridere lui mi scrisse su un foglietto il fatidico numero ed io gli diedi il mio.
Ci credete se vi dico che in quel momento mi parve di sentire le campane suonare?

Passarono alcuni giorni di attesa, io stavo nel silenzio della mia cucina ad osservare il cellulare nella speranza di sentirlo suonare.
Lia mi guardava e rideva.
Fu lei a suggerirmi di chiamarlo.
Presi il coraggio a due mani e telefonai.
E da lì ebbe inizio la nostra storia d'amore...
Ricordo che ogni volta che uscivo con lui l'incontro terminava con me che sottolineavo la bellezza dei suoi occhi.
Erano veramente particolari.
Blu come il mare...
C'è stato fin dal primo momento un affiatamento particolare, un trasporto che mai mi era capitato nella vita.
Sentivo che era "il mio lui", quello della vita...
Non parlai subito di lui ai miei genitori, ma mi confidai con mia zia Jolanda una delle sorelle di papà. Una "zia amica". La "pazza di famiglia". La zia moderna che ognuno dovrebbe avere. (Ma di lei vi parlerò poi... merita un capitolo a parte.)
Comunque... a lei parlai di lui e di quanto ne fossi innamorata.
Le raccontai della sua vita, di cosa facesse, di quanto bene mi facesse stare e... degli occhi blu.
E ben presto organizzai con lui di andare per un caffè a casa di zia.
Zia abitava con marito e figlie in una villetta fuori Torino e sotto il loro appartamento quello di uno zio (cognato di zia), che conquistò l'amicizia del mio amore davanti ad un bicchierino di mirto casalingo.
Le mie cugine e gli zii rimasero piacevolmente colpite dal mio lui.
Ed io... cotta a puntino!

Dopo un mesetto che ci frequentavamo, un fine settimana organizzammo di passarlo a casa del fratello del mio lui ad Asti.
"Mio cognato" e la moglie erano via in vacanza a casa di amici e avevano detto al mio ragazzo di dare una controllata ogni tanto alla loro casa.
Eravamo io, il mio lui, e S. con suo marito.
La casa del fratello si trova in una frazione fuori Asti, immersa nel verde ai piedi di una collina.
Fuori c'era la neve a fare da cornice ad una situazione da favola.
Dentro, il calore del caminetto acceso.
Preparammo la cena, e dopo si parlò del più e del meno.
Il mattino dopo una colazione tutti insieme e poi fuori a passeggiare e giocare nella neve.
Prima di rientrare a casa notai gli occhi arrossati del mio ragazzo ma non diedi molto peso.
Alcune sere dopo, la confessione.
Dopo avere fatto l'ennesimo complimento lui mi disse che i suoi occhi blu erano merito delle lenti a contatto colorate.
Io rimasi senza parole. Poverino... lo avevo stressato con 'sta cosa degli occhi e lui non si era osato dirmi che fossero "artificiali".
Ed ha pure rischiato una congiuntivite perché in quel fine settimana non si era potuto togliere le lenti per 48 ore!!
Ma la cosa assurda non era solo quella che non me fossi accorta, ma che ne avessi sbandierato a tutto il mondo la particolarità.
Resta il fatto che io e lui dopo 11 anni (a novembre saranno 12) siamo ancora qui, uniti più che mai.
Ed ora viviamo insieme...






giovedì 10 giugno 2010

E' in arrivo l'estate.

Così dice la tivù, la radio ed i giornali.
E' in arrivo l'estate, accompagnata da tanta afa...
Ma qui, nel nord-ovest non se ne parla proprio di vedere l'estate fare capolino.
Semmai qui la temperatura è pure scesa.
Non fa proprio caldo...
E poi la pioggia.
Qui proprio non se ne parla di vedere il sole.
Uff... e te pareva che ora che sono a casa da lavoro non possa prendere manco un po' di colore...
Comunque, per la cronaca, mi hanno telefonato ieri da lavoro.
Ricomincio il primo di luglio. Come sostituta di una maternità fino a gennaio.
Oggi andrò a portare i documenti per il contratto.
Altre novità non ce ne sono.
Anzi una si...
Convivo!!!
Il mio lui ora vive con me, a casa mia.
Lia si è trasferita "ufficialmente" dal suo ragazzo.
Mi manca tantissimo...
Mi mancano soprattutto le lunghe chiacchierate a tutte le ore del giorno e della notte.
Mi manca la sua risata...
Ma era giunto il momento anche per lei di... mettere la testa a posto.
Ed anche per me, dopo 11 anni di fidanzamento.
Quindi... vita nuova di zecca!!

lunedì 7 giugno 2010

Aggiornamento.

Ieri mattina parto e vado da papà e mamma per passare la domenica con loro.
Entro in casa e saluto mamma, lei mi bacia mi guarda e mi dice: "Uuuh! Ma guarda i capelli, si sono proprio scoloriti!!"
Immaginate la mia faccia??
"Mamma ma che dici? Sono andata dal parrucchiere venerdì ed ho rifatto la tinta!?!"
E lei: "Ah, si, volevo dire quello. Il colore è più vivo..." o.O
Senza parole...

venerdì 4 giugno 2010

Una cassiera distratta

Eccomi qui, in pausa contratto.
Da che sono a casa ne approfitto per fare alcuni lavoretti di pulizia arretrati.
E poi penso un pochino anche a me stessa, con risultati... non proprio da persona col cervello sano.
Ossia, primo giorno di relax:
porto il cane a passeggio e passando per i boschi mi devasto le braccia di graffi.
Tornata a casa decido di disinfettarmi, vado in bagno e prendo una boccetta.
La apro e verso sui tagli.
Brucia da morire... ma penso che se non altro sta facendo il suo dovere di disinfettante
se non fosse che ho sbagliato flacone e mi sono versata del buon... ACETONE PER UNGHIE.
Sciacquo ripetutamente e penso che il cervello ogni tanto uno dovrebbe utilizzarlo a modino!

Giusto per rimanere in tema con l'acetone, penso bene di mettere lo smalto alle unghie, rosso.
Come una vera femmina...
Peccato che io sia una femmina malfatta perché credo di essere l'unica al mondo che non sia capace di mettere lo smalto in modo decente e mi ritrovo con sbavature in ogni dove...
E, dopo aver rimediato, al primo lavaggio di piatti le mie unghie non appaiono proprio come quelle delle casalinghe del famoso telefilm americano...

Oggi decido di andare a fare i capelli dal parrucchiere.
Dopo ben 4 ORE finalmente ho la tinta e la piega fatta.
Penso "Ho fatto 30, facciam 31" e chiedo al parrucchiere di darmi un'aggiustata alle sopracciglia.
Non appena finisce mi guardo allo specchio e noto che i due lati non sono simmetrici!!
Un'attaccattura non corrisponde all'altra.

Bene bene...
Sono a casa da soli 4 giorni.
Come inizio non è male.